La foto della settimana n° 107: I PALAZZI PERDUTI
30-06-2016 09:50 - La foto della settimana
Palazzo Sciacca Baratta a Patti, nella via omonima che collega Piazza Municipio alla Cattedrale. Da alcuni giorni sono in corso lavori di "messa in sicurezza" dell´immobile, dichiarato inagibile dopo il terremoto del 1978, già ampiamente finanziato per la ristrutturazione, ma mai più recuperato. Oggi si è provveduto a murare, con getti di cemento greggio, tutte le aperture sulla strada (con un risultato disastroso sull´estetica del palazzo), mentre ancora si aspetta che sia utilizzato il cospicuo finanziamento, dirottato su di esso dai fondi post-terremoto non utilizzati dai privati.
L´interno eppure, come è ben visibile nella foto, è intatto e ben strutturato. I solai interni sono stati ripristinati ed alcuni locali sarebbero perfettamente utilizzabili. In passato, purtroppo, il palazzo è stato deturpato dalla chiusura dei bellissimi sotterranei (forse d´epoca normanna) e depredato di pregiate mattonelle d´epoca, rivendute non si sa da chi ad aziende specializzate del settore (vedi in questo Sito: "La foto della settimana n°41).
Oggi è solo uno dei tanti "Palazzi perduti" del Centro Storico pattese, insieme al Convento si Santa Maria di Gesù (per il quale non si otterrà il finanziamento di ristrutturazione a lungo sbandierato dal Sindaco, per errori nella richiesta) ed insieme a Palazzo Galvagno, che l´umidità sta divorando a poco a poco, in attesa di un collaudo amministrativo che si è deliberatamente scelto di non fare.
Non prolunghiamo l´elenco, ma prendiamo atto che, come si è fatto per la palma secolare della Villa, si sta solo aspettando, con un impavido furore futurista, che il tempo e l´incuria consentano di abbattere e distruggere le antiche testimonianze della storia pattese, per creare al loro posto parcheggi, forse, o semplicemente spazi vuoti, a disposizione di qualche speculatore privato, che non si sa più perché dovrebbe costruire in un deserto di rovine.
L´interno eppure, come è ben visibile nella foto, è intatto e ben strutturato. I solai interni sono stati ripristinati ed alcuni locali sarebbero perfettamente utilizzabili. In passato, purtroppo, il palazzo è stato deturpato dalla chiusura dei bellissimi sotterranei (forse d´epoca normanna) e depredato di pregiate mattonelle d´epoca, rivendute non si sa da chi ad aziende specializzate del settore (vedi in questo Sito: "La foto della settimana n°41).
Oggi è solo uno dei tanti "Palazzi perduti" del Centro Storico pattese, insieme al Convento si Santa Maria di Gesù (per il quale non si otterrà il finanziamento di ristrutturazione a lungo sbandierato dal Sindaco, per errori nella richiesta) ed insieme a Palazzo Galvagno, che l´umidità sta divorando a poco a poco, in attesa di un collaudo amministrativo che si è deliberatamente scelto di non fare.
Non prolunghiamo l´elenco, ma prendiamo atto che, come si è fatto per la palma secolare della Villa, si sta solo aspettando, con un impavido furore futurista, che il tempo e l´incuria consentano di abbattere e distruggere le antiche testimonianze della storia pattese, per creare al loro posto parcheggi, forse, o semplicemente spazi vuoti, a disposizione di qualche speculatore privato, che non si sa più perché dovrebbe costruire in un deserto di rovine.