l´associazione
All´inizio del 2009 eravamo solo due sorelle, che avevano deciso di ristrutturare una vecchia casa di famiglia, nel centro storico del paese, per ricavarne un utile con l´affitto. Poi abbiamo scoperto il progressivo degrado urbanistico e sociale in cui i rioni antichi erano ormai abbandonati ed abbiamo pensato, d´accordo con mio figlio, di opporci come potevamo a questa lenta rovina, trasformando quella vecchia casa in un Centro Culturale, che conservasse il nome delle zie, le sorelle Mangiò, vissute a lungo in quelle antiche stanze, e fosse aperto alle associazioni locali per ospitare mostre, conferenze e presentazioni di libri.
Ci siamo resi conto, però, a poco a poco, insieme alle tante persone che hanno cominciato a frequentare l´Antica Casa Mangiò, che non può esserci vera cultura senza conoscenza critica della propria storia e senza coscienza della condizione sociale collettiva. Siamo diventati, perciò, da luogo passivo di divulgazione, un centro attivo di produzione socioculturale, indagando su persone, fatti e saperi, rimasti per secoli lontani dalle cronache e dalla storia, ma da sempre essenziali alla vita economica e culturale del paese. Abbiamo scoperto così quel "Paese Invisibile", che, conservando la memoria del passato, potrebbe oggi proporsi come modello futuro di convivenza sociale e di sviluppo sostenibile.
Dall´estate del 2012 siamo diventati l´Associazione Il Paese Invisibile ed abbiamo aggiunto all´attività di ricerca quella di organizzazione di spettacoli di piazza, che, nei luoghi antichi della memoria collettiva, ripropongano nuovi modi di aggregazione sociale, e quella di riflessione su nuove possibili forme di gestione del territorio, che si oppongano ad un localismo di rapina o di esaurimento delle risorse, trovando un più equo equilibrio tra interesse privato e beni collettivi.
Il Presidente dell´Associazione
Gloria Faustini
Ci siamo resi conto, però, a poco a poco, insieme alle tante persone che hanno cominciato a frequentare l´Antica Casa Mangiò, che non può esserci vera cultura senza conoscenza critica della propria storia e senza coscienza della condizione sociale collettiva. Siamo diventati, perciò, da luogo passivo di divulgazione, un centro attivo di produzione socioculturale, indagando su persone, fatti e saperi, rimasti per secoli lontani dalle cronache e dalla storia, ma da sempre essenziali alla vita economica e culturale del paese. Abbiamo scoperto così quel "Paese Invisibile", che, conservando la memoria del passato, potrebbe oggi proporsi come modello futuro di convivenza sociale e di sviluppo sostenibile.
Dall´estate del 2012 siamo diventati l´Associazione Il Paese Invisibile ed abbiamo aggiunto all´attività di ricerca quella di organizzazione di spettacoli di piazza, che, nei luoghi antichi della memoria collettiva, ripropongano nuovi modi di aggregazione sociale, e quella di riflessione su nuove possibili forme di gestione del territorio, che si oppongano ad un localismo di rapina o di esaurimento delle risorse, trovando un più equo equilibrio tra interesse privato e beni collettivi.
Il Presidente dell´Associazione
Gloria Faustini