SICILIA: AUMENTANO SICCITA’ E RISCHIO INCENDI. SI RIDUCE IL NUMERO DEI FORESTALI
26-07-2024 10:13 - News Generiche
Esiste un’emergenza clima? In Sicilia si possono avere pochi dubbi: sono scomparsi all'inizio di questa estate tre laghi naturali, si riducono drammaticamente le acque degli invasi artificiali e i raccolti vanno in rovina. Aumenta ovviamente il rischio incendi, anche perché i Canadair potranno prendere l’acqua per lo spegnimento solo dal mare, cosa che rende quasi impossibile contrastare le fiamme dall'alto nelle zone interne dell’isola.
Come reagisce la Regione? Intanto riduce di fatto di almeno un terzo il numero degli operai forestali: a Patti le squadre antincendio erano fino all'anno scorso tre, ma quest’anno saranno due, perché, data l’elevata età media, un buon numero è andato in pensione e non si è provveduto ad assumere giovani, che avrebbero potuto imparare sul campo dagli operai più esperti. Si cercherà di tamponare la riduzione degli organici richiamando operai che hanno già prestato servizio in passato, che hanno perciò anche loro un’età media elevata.
Le conseguenze si vedono già da ora (prima delle grandi ondate di incendi che si verificheranno, come ogni anno, con i forti venti di scirocco) con il drammatico aumento degli incidenti sul lavoro: operai che lavorano isolati, per le carenze di organico, sono molto più esposti infatti alle cadute nei dirupi o al rischio di crollo alberi, come dimostrano i più recenti incidenti in Sicilia, Sardegna e Puglia. Questo tipo di lavoro, inoltre, particolarmente faticoso e stressante, è molto più pericoloso per operai che hanno superato i cinquantanni, cioè per la maggior parte di quelli attivi quest’anno.
Parimenti carente resta la politica regionale sulla mancanza d’acqua, risolta regalando soldi ai proprietari delle autobotti e dei pozzi privati, mentre è ormai risaputo da anni che il problema principale sono le gravi perdite delle vecchissime condotte idriche in tutta l’isola.
Riusciranno i Siciliani, in questa estate che scorre tra eventi turistici e distrazioni di massa, ad imporre soluzioni democraticamente discusse e valide?
Come reagisce la Regione? Intanto riduce di fatto di almeno un terzo il numero degli operai forestali: a Patti le squadre antincendio erano fino all'anno scorso tre, ma quest’anno saranno due, perché, data l’elevata età media, un buon numero è andato in pensione e non si è provveduto ad assumere giovani, che avrebbero potuto imparare sul campo dagli operai più esperti. Si cercherà di tamponare la riduzione degli organici richiamando operai che hanno già prestato servizio in passato, che hanno perciò anche loro un’età media elevata.
Le conseguenze si vedono già da ora (prima delle grandi ondate di incendi che si verificheranno, come ogni anno, con i forti venti di scirocco) con il drammatico aumento degli incidenti sul lavoro: operai che lavorano isolati, per le carenze di organico, sono molto più esposti infatti alle cadute nei dirupi o al rischio di crollo alberi, come dimostrano i più recenti incidenti in Sicilia, Sardegna e Puglia. Questo tipo di lavoro, inoltre, particolarmente faticoso e stressante, è molto più pericoloso per operai che hanno superato i cinquantanni, cioè per la maggior parte di quelli attivi quest’anno.
Parimenti carente resta la politica regionale sulla mancanza d’acqua, risolta regalando soldi ai proprietari delle autobotti e dei pozzi privati, mentre è ormai risaputo da anni che il problema principale sono le gravi perdite delle vecchissime condotte idriche in tutta l’isola.
Riusciranno i Siciliani, in questa estate che scorre tra eventi turistici e distrazioni di massa, ad imporre soluzioni democraticamente discusse e valide?