GLORIA FAUSTINI È STATA ASSOLTA DALL'ACCUSA DI AVER DIFFAMATO IL SINDACO AQUINO
27-02-2024 21:27 - News Generiche
Il Tribunale di Patti ha assolto Gloria Faustini, Presidente della nostra Associazione, dall'accusa di aver diffamato l’ex-Sindaco di Patti Mauro Aquino, basata su due articoli del Codice Penale: il 595 c.3 (diffamazione a mezzo stampa) e l’81 (reato continuato), in quanto “con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, comunicando con più persone offendeva la reputazione di Giuseppe Mauro Aquino nella qualità di sindaco pro-tempore del Comune di Patti”. Il Giudice monocratico (dr. Mandanici) ha respinto così la richiesta del Pubblico Ministero di una condanna a 7 mesi di reclusione, condivisa dalla Parte Civile (Aquino, difeso dall’avv. Segreto), ma non ha accolto neanche la richiesta del difensore della Faustini (avv. Lucia Virzì) di assolvere l’imputata con la formula piena “perché il fatto non costituisce reato”. Ha deciso infatti la non punibilità penale per la “lieve entità del fatto” (art. 131bis c.p.), lasciando aperta l’ipotesi della responsabilità civile. Per questo la Faustini ed il suo difensore valuteranno, una volta conosciute le motivazioni della sentenza, la possibilità di appellarsi, per ottenere l’assoluzione piena. Il nostro più sincero ringraziamento va oggi all'avvocato Lucia Virzì, nostro valido sostegno in tante battaglie legali, ed ai pochissimi veri amici convinti da subito dell'innocenza di Gloria Faustini e disponibili ad esporsi anche pubblicamente per aiutarci.
L’accusa, formulata a seguito della querela-denunzia presentata da Aquino nel 2019, quand'era ancora Sindaco, era basata su 8 articoli, apparsi sul sito della nostra associazione dal 2014 al 2019, che toccavano moltissimi aspetti delle scelte amministrative della giunta Aquino, dalla gestione della Tari alla vendita all'asta, “con repentino ribasso” finale, dell’ex-mattatoio di via 2 giugno, dai contestati lavori nel rione San Nicola-Buccirìa al rifiuto di concedere l’area ex-Forestale per la creazione di un’Oasi Felina, dal taglio indiscriminato del verde pubblico all'affidamento poco accorto di alcuni Beni pubblici a privati (Cinema Comunale, Parco Comunale), dall'uso disinvolto dell’ex-Palazzetto dello Sport di Via Mazzini, nonostante la presenza al suo interno di amianto, all'affido diretto di appalti pubblici a poche Ditte di fiducia, dalla ristrutturazione di Via Porta Nuova all'ipotesi di acquisto di un terreno di proprietà della Società privata “Terre di Eolo”. Nella sua querela Aquino affermava che la nostra Associazione ed il nostro sito erano nati al solo scopo di contrastare la sua sindacatura, ignorando platealmente le molte iniziative socio-culturali intraprese in 10 anni dal “Paese Invisibile” (come i tanti dibattiti, le mostre fotografiche, di pittura e di scultura, le inchieste, i seminari teatrali, gli spettacoli di piazza, il Mercato delle Erbe e l’identificazione, dopo 70 anni di negazionismo, delle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani del 1943), iniziative che del resto aveva sempre ignorato o sottovalutato anche da Sindaco. A conferma delle sue tesi ha poi chiamato in giudizio alcuni suoi ex-assessori e due impiegati comunali.
La difesa dell’imputata è stata centrata invece sulla presentazione della vasta documentazione (delibere, determine, ordinanze, dibattiti consiliari, articoli di stampa) su cui si basavano le critiche politiche all'amministrazione, avanzate al solo fine di creare un’Opinione Pubblica più consapevole della reale gestione politica del territorio, in base anche ai dettami del Movimento degli Open Data, che richiedono la piena trasparenza dell’operato pubblico, per creare una democrazia sostanziale, che superi la visione dei cittadini come semplice corpo elettorale.
A conclusione di questa esperienza dibattimentale dobbiamo dire che l’assoluzione di oggi ancora una volta non ha tradito la nostra fiducia nella giustizia e nella possibilità di far coincidere la verità dei fatti con quella processuale, mentre l’atteggiamento, tenuto da molti pattesi, di cauta equidistanza tra accusata ed accusatore e l’opinione della maggioranza silenziosa che tacere sia il modo migliore per evitare guai ci ha fatto dubitare che sia possibile creare nella nostra città un’opinione pubblica indipendente, unica garanzia di efficace controllo democratico sul potere politico. Ci auguriamo ora però che questa assoluzione rafforzi lo spirito critico e l’indipendenza dei cittadini, basi essenziali per una vera Democrazia.
L’accusa, formulata a seguito della querela-denunzia presentata da Aquino nel 2019, quand'era ancora Sindaco, era basata su 8 articoli, apparsi sul sito della nostra associazione dal 2014 al 2019, che toccavano moltissimi aspetti delle scelte amministrative della giunta Aquino, dalla gestione della Tari alla vendita all'asta, “con repentino ribasso” finale, dell’ex-mattatoio di via 2 giugno, dai contestati lavori nel rione San Nicola-Buccirìa al rifiuto di concedere l’area ex-Forestale per la creazione di un’Oasi Felina, dal taglio indiscriminato del verde pubblico all'affidamento poco accorto di alcuni Beni pubblici a privati (Cinema Comunale, Parco Comunale), dall'uso disinvolto dell’ex-Palazzetto dello Sport di Via Mazzini, nonostante la presenza al suo interno di amianto, all'affido diretto di appalti pubblici a poche Ditte di fiducia, dalla ristrutturazione di Via Porta Nuova all'ipotesi di acquisto di un terreno di proprietà della Società privata “Terre di Eolo”. Nella sua querela Aquino affermava che la nostra Associazione ed il nostro sito erano nati al solo scopo di contrastare la sua sindacatura, ignorando platealmente le molte iniziative socio-culturali intraprese in 10 anni dal “Paese Invisibile” (come i tanti dibattiti, le mostre fotografiche, di pittura e di scultura, le inchieste, i seminari teatrali, gli spettacoli di piazza, il Mercato delle Erbe e l’identificazione, dopo 70 anni di negazionismo, delle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani del 1943), iniziative che del resto aveva sempre ignorato o sottovalutato anche da Sindaco. A conferma delle sue tesi ha poi chiamato in giudizio alcuni suoi ex-assessori e due impiegati comunali.
La difesa dell’imputata è stata centrata invece sulla presentazione della vasta documentazione (delibere, determine, ordinanze, dibattiti consiliari, articoli di stampa) su cui si basavano le critiche politiche all'amministrazione, avanzate al solo fine di creare un’Opinione Pubblica più consapevole della reale gestione politica del territorio, in base anche ai dettami del Movimento degli Open Data, che richiedono la piena trasparenza dell’operato pubblico, per creare una democrazia sostanziale, che superi la visione dei cittadini come semplice corpo elettorale.
A conclusione di questa esperienza dibattimentale dobbiamo dire che l’assoluzione di oggi ancora una volta non ha tradito la nostra fiducia nella giustizia e nella possibilità di far coincidere la verità dei fatti con quella processuale, mentre l’atteggiamento, tenuto da molti pattesi, di cauta equidistanza tra accusata ed accusatore e l’opinione della maggioranza silenziosa che tacere sia il modo migliore per evitare guai ci ha fatto dubitare che sia possibile creare nella nostra città un’opinione pubblica indipendente, unica garanzia di efficace controllo democratico sul potere politico. Ci auguriamo ora però che questa assoluzione rafforzi lo spirito critico e l’indipendenza dei cittadini, basi essenziali per una vera Democrazia.