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CENTRO STORICO: ULTIMI REGALI AI PRIVATI?

12-02-2021 16:27 - News Generiche
Non si smentisce l'Amministrazione pattese in carica e a pochi mesi dalla sua uscita di scena usa il cavallo di Troia del recupero del Centro Storico per assicurare gli ultimi regali a pochi privati: l'acquisto di alcuni immobili mai (o solo parzialmente) ristrutturati dai proprietari e la concessione di Palazzo Galvagno.
Di PALAZZO GALVAGNO (visibile nella foto accanto) da anni si chiede l'apertura al pubblico, dopo un interminabile restauro, allo scopo di aumentare l'offerta culturale cittadina e di riportare i pattesi nel Centro Storico. Ora, al contrario, pare che il palazzo stia per spalancare finalmente il suo antico portone non per accogliere l'emeroteca ed il museo musicale previsti dal finanziamento regionale, né per ospitare la parte centrale del “Museo Diffuso”, progettato dall'architetto Fornasari, bensì solo per fornire una nuova sede al neonato Consorzio privato “Cassiopea”, una rete a carattere nazionale, sorta per agevolare i rimborsi del Superbonus del 110%, previsti dal decreto legge Rilancio del 2020, sbarcata a Patti solo da poche settimane, come sede staccata di Milazzo, e momentaneamente posta in Via Vittorio Emanuele. La notizia è riportata dal locale periodico online “Scomunicando” e ci chiediamo a che titolo e con che modalità verrebbe ceduto a questo Consorzio il vecchio palazzo di proprietà comunale, oggetto di una lunghissima controversia tra Amministrazione, Consiglio Comunale e Consulte dei Cittadini sulla sua destinazione, e che senso abbia collocarvi un'agenzia privata di ristrutturazioni edilizie. Attendiamo smentite o chiarimenti.
Il Progetto di realizzazione di alloggi a canone sostenibile per famiglie in difficoltà economica (il cosiddetto SOCIAL HOUSING), con interventi di recupero del patrimonio edilizio nel Centro Storico, invece, (idea di per sé valida, per recuperare in parte il patrimonio edilizio degradato degli antichi rioni e per riportare abitanti in questa zona sempre più abbandonata), ha fatto un passo avanti, con l'invio alla Regione del Progetto esecutivo, ma è saldamente scaglionato in fasi, decisione che di solito prelude a momenti di finanziamento e realizzazione sempre più precari. Il fatto, perciò, che i primi soldi (tra cui tutti quelli comunali) andranno all'acquisto dei 6-7 palazzi interessati (per 24 alloggi potenziali), finendo nelle tasche di proprietari abbastanza agiati da possedere interi stabili e da anni in gran parte assenteisti, non avendo proceduto ad utilizzare per il recupero degli edifici neanche i fondi post terremoto del 1978, ci induce a temere che difficilmente si andrà oltre questo acquisto, il pagamento dei progettisti e forse la prima rata all'impresa che eventualmente vincerà il futuro bando. Per non parlare poi della “coda” giustapposta al progetto iniziale (e cioè il rifacimento di Piazza Greco, di Via dei Greci e di parte del rione di San Michele), forse solo allo scopo di giustificare il grosso finanziamento richiesto (quasi 4 milioni di euro) e di rinverdire promesse di intervento ormai decennali, che riappaiono puntuali solo all'approssimarsi di scadenze elettorali.
Del resto, perché mai ristrutturare davvero un Centro Storico di cui questa Amministrazione non ha mai saputo che fare?


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