Terra di nessuno: a Patti è ancora "ora illegale".
27-01-2017 13:00 - Le inchieste
Le opere non consegnate sono parte di un´illegalità tanto diffusa sul nostro territorio, da apparire ormai quasi normale. Strade, palazzi e piazze sono spesso un patrimonio pubblico che di fatto non appartiene a nessuno, perché mai consegnato al Comune dalle ditte che, a partire dal dopo terremoto del 1978, hanno realizzato tutte quelle lottizzazioni, con cui il paese è stato circondato da una cintura di nuove contrade, quasi sempre prive di infrastrutture e servizi essenziali. In molti casi il contratto tra ditte e Comune mal definiva gli obblighi reciproci relativi agli oneri di urbanizzazione, in altri la ditta è fallita prima di aver concluso i lavori, in altri non si è proceduto al collaudo amministrativo per mancati pagamenti finali. Il Comune, d´altra parte, non si è mai impegnato a risolvere il problema, per risparmiare su illuminazione e manutenzione.
Proviamo a elencare queste terre "invisibili" pattesi: per lo più sono le nuove contrade come Rasola, Cuturi, Agliastri, Firriato, Fontanelle, Playa, Galice, prive oggi di illuminazione e di manutenzione, invase dalle erbe infestanti, piene di buche e sottratte a qualsiasi possibile autorizzazione comunale. Ma non mancano le zone centrali: nel Centro Storico svetta la facciata sempre più in rovina del mai collaudato Palazzo Galvagno ed è terra di nessuno quasi tutto il rione San Nicola-Bucciria, per il quale si sono frettolosamente conclusi i lavori di riqualificazione, violando sfacciatamente le prescrizioni della Soprintendenza su Via Roma (visibile nella foto a "riqualificazione" ultimata) ed aprendo un contenzioso con la ditta già vincitrice dell´appalto, che potrebbe bloccare i collaudi e creare un grosso debito alle precarie casse comunali. Il risultato è l´indisponibilità di quel suolo pubblico per qualsiasi iniziativa privata e persino per la collocazione dell´arredo urbano, promesso da un´associazione locale.
Ancora nel Centro Storico è terra di nessuno la Via Fiume, che costeggia le antiche mura aragonesi, e non ci risulta sia stato consegnato ufficialmente nemmeno il discutibile restauro di Porta San Michele, nonostante la festosa inaugurazione a ridosso delle ultime elezioni comunali.
Nell´area della Stazione Ferroviaria, soggetta ad una pericolosa frana attiva, la ditta che avrebbe dovuto costruire il mai ultimato Liceo Scientifico (al posto del quale si trova oggi un redditizio supermercato) ha di recente "barattato" con il Comune il mancato pagamento degli oneri di urbanizzazione con il completamento della strada lottizzata, che già oggi è disastrosamente piena di buche e per la quale il metodo "alla buona" dello scambio difficilmente garantirà consegna e manutenzione (anche perché è incerto chi controllerà la qualità del nuovo tratto).
Il problema, sollevato più volte dalle Consulte Territoriali, era stato discusso anche dal Consiglio Comunale, che aveva approvato una mozione con cui si sollecitava l´amministrazione a procedere almeno ad un Censimento di queste strade. La mozione, però, non ha avuto alcun seguito concreto ed il Comune si è preoccupato solo di collocare una segnaletica stradale, che suona quasi come una beffa per i residenti di queste lande desolate. Un passo decisivo sarebbe piuttosto il recupero delle fideiussioni versate dalle ditte inadempienti, per assicurare illuminazione, igiene e sicurezza a queste disgraziate aree cittadine.
Ma non ci sembra che a Patti sia ancora entrata in vigore non solo l´ora, ma neanche "l´era legale".