TUTTI A SCUOLA PER...FARE LA SPESA!
23-06-2018 19:35 - Le inchieste
Era attesa da molti anni a Patti una nuova struttura scolastica, capace di ospitare decorosamente le sezioni del Liceo Scientifico, Linguistico e Tecnologico, annesse all´Istituto Superiore "Vittorio Emanuele III", che solo con il capostipite Liceo Classico trovava e trova ancora posto nello storico plesso di Via Trieste, costruito a metà del ´900. Fin dalla sua costituzione autonoma, invece, mezzo secolo fa, lo Scientifico (intitolato inizialmente ad "Emerigo Amari") aveva vagato per vari appartamenti condominiali, idonei solo ad impinguare le tasche dei privati, che li mettevano furbescamente a disposizione dell´ex-Provincia, da cui dipende l´edilizia scolastica delle scuole secondarie superiori.
Negli ultimi tempi si era auspicata, davanti all´incredibile fatiscenza delle varie sedi private provvisorie, un´iniziativa finalmente pubblica, considerati i cospicui finanziamenti europei e le sbandierate promesse di investimenti per la scuola dei più recenti governi. Ma dal cappello del prestigiatore è venuto fuori il solito coniglietto, che, guarda caso, premia ancora una volta, con la scelta dell´edificio di contrada Acquafico, un costruttore privato pattese, non nuovo alle speculazioni sull´edilizia scolastica, dato che qualche anno fa era già riuscito ad acquisire dallo Stato e a rivendergli a breve giro (e con ottimo guadagno) l´edificio di via Trieste, di fronte al vecchio liceo, conteso da un paio d´anni tra la sezione per l´Agricoltura dell´Istituto Tecnico e la sezione Linguistica del Liceo.
Niente di nuovo, dunque: neanche i soldi pubblici regalati ai privati, dato che la "Locazione con patto di riscatto" prevede per 9 anni un affitto annuale di 189.500 euro e poi la possibilità di acquisizione definitiva alla Città Metropolitana, ma solo dietro esborso di altri 3.625.414 euro (per un totale di 5.330.914 euro).
Niente di nuovo, dicevamo, se non lunghi balconi e grandi terrazze, decisamente inediti in una scuola, ed una incredibile convivenza con la filiale pattese di una grande catena di supermercati, a cui il costruttore, durante la laboriosa trattativa con la Provincia, aveva oculatamente pensato di cedere tutto il piano terra (che avrebbe dovuto inizialmente ospitare la palestra coperta) e l´ampio parcheggio riservato, da cui saranno verosimilmente escluse le auto di docenti, personale e genitori e i mezzi a due ruote degli alunni, costretti a sostare tra le palazzine sparse costruite da poco, lungo una delle ultime direttrici di espansione edilizia pattese, a ridosso della vasta e pericolosa frana attiva a nord della Stazione Ferroviaria. Un´espansione edilizia che aspetta con ansia di veder lievitare il valore di terreni e costruzioni, grazie all´attesa congiunzione stradale diretta con Piazza Stazione, a cui lo Scientifico fornirà un´ottima ragione di accelerazione, dato che molti studenti iscritti provengono dai paesi vicini, a causa del perdurante calo della presenza giovanile a Patti, sia per riduzione della natalità che per scelta di emigrazione.
Ci saranno comunque innegabili vantaggi: innanzitutto (e certo non è poco) 20 aule e 5 laboratori di recente costruzione, poi la possibilità per professori e personale scolastico di fare comodamente la spesa nelle pause (anche se molti docenti dovranno ancora una volta affrettarsi a fare la spola in auto tra Classico e nuovo Scientifico) ed infine la possibilità per gli studenti pendolari di acquistare un pasto in quel supermercato, che da alcuni anni è stato scelto anche dall´Amministrazione pattese come fornitore principale di materiale per la mensa scolastica comunale.
Nel frattempo resta desolantemente vuoto il vecchio istituto Magistrale di Corso Matteotti, in cui ha sospeso i corsi da un paio d´anni il Liceo Sociologico parificato, ed i Fondi europei sono stati spesi dalle scuole per interventi talora discutibili, come la vistosa gradinata in cemento nella palestra all´aperto del Liceo Classico, che ha consentito di creare alcuni locali sottostanti.
Ci rendiamo conto, di fronte al coro unanime di "evviva" elevato in questi giorni per l´inaugurazione dei nuovi locali, di restare, con queste nostre osservazioni, una voce "fuori dal coro", come alcuni amano definirci, ma siamo convinti che sia giusto dire apertamente e sottoporre alla riflessione di tutti ombre e luci degli interventi pubblici, perché si possa puntare a ridurre gli sprechi e le speculazioni, che da troppo tempo accompagnano la spesa pubblica.
Alleghiamo inoltre a fondo pagina, per chi non le avesse lette o volesse rileggerle, anche le prime due parti della nostra inchiesta sulla scuola pattese, che comprendono la sezione storica e l´analisi della situazione attuale, con una serie di dati, aggiornati fino al 2014.
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