Il Paese Invisibile "ricomincia da tre"
13-06-2018 09:37 - Le inchieste
Questa volta è durata qualche giorno più del solito l´inserzione di un nostro nuovo intervento, perché questo è un momento di riflessione e di bilanci per il "Paese Invisibile", che esiste da 5 anni come Associazione e come Sito internet, anche se la nostra attività a Patti era iniziata già 8 anni fa, come Centro culturale "Antica Casa Mangiò", in cui si organizzavano mostre, presentazioni di libri e dibattiti.
All´inizio del 2013, però, dopo due anni di generica attività culturale, interrogandoci soprattutto sul degrado di quel Centro Storico in cui sorge la nostra sede, siamo arrivati al nodo che non può esserci vera cultura senza conoscenza critica della propria storia e senza coscienza della condizione sociale collettiva. Siamo diventati, perciò, da luogo passivo di divulgazione, centro attivo di produzione socioculturale, indagando su persone, fatti e saperi, rimasti per secoli lontani dalle cronache della storia "ufficiale", ma essenziali per la vita economica e culturale del paese. Sono scaturite da questa attività iniziative come "Le Ballate del Paese Invisibile", composte sulla base delle interviste a molti "invisibili" pattesi e portate in piazza grazie alla musica, all´arte ed alle voci di due bravi Cantastorie messinesi e di un cantautore pattese, e la riscoperta, dopo 70 anni di omertà, dell´identità di alcuni dei tanti pattesi morti sotto i bombardamenti anglo-americani del 1943, a cui abbiamo potuto dedicare, grazie ad alcune preziose collaborazioni, una lapide ed il bel filmato di un regista pattese.
A questo impegno di conoscenza e di indagine si è presto affiancata un´attività di organizzazione di strumenti di democrazia diretta (come le Assemblee aperte del rione San Nicola-Buccirìa, durante i travagliati lavori di ristrutturazione di quella parte del Centro Storico, o le Consulte Territoriali dei Cittadini, alla cui nascita la nostra associazione ha dato un innegabile contributo, cercando di farne un organismo di controllo dal basso del territorio), strumenti destinati secondo noi a coinvolgere direttamente i cittadini pattesi in uno sforzo di trasformazione partecipata della propria realtà. Ma in questo tentativo ci sembra oggi di avere peccato di velleitarismo e di confusione politica. Non può esserci trasformazione collettiva, infatti, senza una precisa identità dei soggetti sociali che possano guidarla e senza una esplicita condivisione di modelli societari verso cui tendere. La figura del "cittadino", a cui spesso ci siamo appellati, nasce da un proficuo illuminismo borghese, che oggi boccheggia insieme allo Stato Nazionale, nelle cui Costituzioni è stato configurato.
Abbiamo deciso per questo di fare un passo indietro e di ricominciare, come recitava il bel film di esordio di Massimo Troisi, dalle 3 cose migliori che ci sembra di aver fatto: l´inchiesta sociale, una rilettura mirata della storia locale ed un´analisi del nostro territorio, che evidenzi pregi e problemi del nostro passato e presente ed aiuti pattesi e non pattesi a comprendere meglio le trasformazioni in atto.
A queste 3 attività affiancheremo ancora iniziative pratiche, ma senza illuderci di coinvolgere direttamente una comunità che, anche quando legge con piacere le nostre riflessioni, è ben lontana dal proposito di incidere direttamente sulla propria realtà collettiva.
Saremo naturalmente sempre partecipi, a livello personale, ad ogni espressione di democrazia diretta, ma senza pretendere di ampliarne in alcun modo il significato.
Per facilitare il nostro "ricominciare da tre", ripubblichiamo intanto, a distanza di qualche anno e a beneficio di chi non le conoscesse, alcune nostre ricostruzioni della storia locale e le inchieste di più ampio respiro.
Cominciamo oggi riproponendo, nei documenti in pdf a fondo pagina, le ultime due parti della nostra rilettura della storia pattese (quelle dal secondo dopoguerra ad oggi) e la prima grande inchiesta del Paese Invisibile: quella sulle 3 grandi fabbriche pattesi degli anni ´60-´80.
Documenti allegati
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