SCRITTI SU PATTI: una lacuna colmata
02-04-2015 19:19 - News Generiche
Ci è stato fatto notare che mancava, nel nostro elenco di scritti su Patti, un testo famoso e memorabile: "Dalle parti degli infedeli" di Leonardo Sciascia, dedicato alla vicenda di Monsignor Ficarra, vescovo di Patti dal 1937 al 1957.
Criticato, nei primi anni del dopoguerra, per il poco impegno dimostrato nel sostenere la Democrazia Cristiana durante le campagne elettorali, Ficarra sottoscrisse, nel 1950, il pacifista "appello di Stoccolma", contro la proliferazione nucleare.
Messo apertamente sotto accusa dalla Sacra Congregazione Concistoriale per uno scritto, peraltro inedito, sugli aspetti pagani della religiosità dei siciliani (che sarà pubblicato solo nel 1990, con il titolo "Le devozioni materiali"), il vescovo si vide affiancato, nel 1955, da monsignor Pullano (destinato a diventare il suo successore) e poi promosso arcivescovo, ma destinato alla sede egiziana di Leontopoli, esistente solo in teoria, dato che situata in territorio non cristiano ("dalle parti degli infedeli", appunto). Angelo Ficarra morì due anni dopo, nel 1959.
Abbiamo provveduto, naturalmente, a colmare questa imperdonabile lacuna, inserendo il testo di Sciascia nel nostro elenco di "Scritti su Patti" (che potete consultare cliccando su questa voce del menù di testa del sito), in cui sono citate molte altre opere dedicate, molti anni dopo, alla figura di questo vescovo. Abbiamo preferito includere il libro di Sciascia nelle "opere letterarie", perché è difficile non riconoscere la natura ed il fascino del racconto anche alle opere saggistiche di questo grande scrittore siciliano.
Criticato, nei primi anni del dopoguerra, per il poco impegno dimostrato nel sostenere la Democrazia Cristiana durante le campagne elettorali, Ficarra sottoscrisse, nel 1950, il pacifista "appello di Stoccolma", contro la proliferazione nucleare.
Messo apertamente sotto accusa dalla Sacra Congregazione Concistoriale per uno scritto, peraltro inedito, sugli aspetti pagani della religiosità dei siciliani (che sarà pubblicato solo nel 1990, con il titolo "Le devozioni materiali"), il vescovo si vide affiancato, nel 1955, da monsignor Pullano (destinato a diventare il suo successore) e poi promosso arcivescovo, ma destinato alla sede egiziana di Leontopoli, esistente solo in teoria, dato che situata in territorio non cristiano ("dalle parti degli infedeli", appunto). Angelo Ficarra morì due anni dopo, nel 1959.
Abbiamo provveduto, naturalmente, a colmare questa imperdonabile lacuna, inserendo il testo di Sciascia nel nostro elenco di "Scritti su Patti" (che potete consultare cliccando su questa voce del menù di testa del sito), in cui sono citate molte altre opere dedicate, molti anni dopo, alla figura di questo vescovo. Abbiamo preferito includere il libro di Sciascia nelle "opere letterarie", perché è difficile non riconoscere la natura ed il fascino del racconto anche alle opere saggistiche di questo grande scrittore siciliano.