RIFIUTI, ACQUA, INQUINAMENTO a Patti: dati e proposte
03-12-2017 20:02 - Le inchieste
Due fatti nuovi ci spingono a tornare su temi essenziali, che da tempo cerchiamo di rendere ben visibili ai pattesi, spesso amaramente rassegnati a considerare "normale" ciò che non lo è affatto e ad accettare per abitudine disagi inimmaginabili per un paese europeo, sottovalutando elementi essenziali per la salute soprattutto dei più giovani.
I fatti nuovi vengono uno dall´alto della politica, l´altro dal basso della società civile e sono: l´insediamento della nuova Giunta regionale siciliana, che ha posto il problema rifiuti all´apice delle priorità d´intervento (anche perché stanno per chiudere buona parte delle discariche isolane) e la riattivazione a Patti delle Consulte Territoriali Comunali, a cui tocca attirare l´attenzione di amministratori e concittadini sulla qualità della vita nel nostro territorio.
I temi essenziali su cui diamo importanti aggiornamenti sono: rifiuti, acqua ed inquinamento ambientale, su cui forniamo qui dati, segnalazioni e proposte.
RIFIUTI. Alleghiamo in basso un documento in Pdf con i dati sulla raccolta differenziata a Patti nel 2016, pubblicati sul sito del Comune. La percentuale di differenziata dell´intero anno si aggira sul 10%, con una tendenza all´aumento da agosto (dopo l´introduzione del porta a porta a Marina) e con un picco a dicembre (nonostante la chiusura, da novembre, della piattaforma ecologica GAEMA), grazie all´estensione della differenziata alla popolosa contrada di San Giovanni, che ha portato a 1.700 le utenze interessate dal porta a porta (secondo le dichiarazioni del Sindaco alla stampa). La differenziata si è mostrata dunque (in base ai dati comunali) decisamente migliorata nel 2016 rispetto allo 0,5% del 2014 (registrato ufficialmente dalla Regione), ma ancora ben lontana dall´obiettivo del 52%, necessario per scongiurare il pagamento dell´ecotassa. Aggiungiamo che la differenziata porta a porta (eseguita gratuitamente dalla ditta Pizzo), dovrebbe aiutare il Comune solo a ridurre il quantitativo di umido, dato che crea profitti esclusivamente per la ditta che lo esegue, che vende in proprio i materiali ai Consorzi regionali di trasformazione, mentre non comporta nessuna riduzione della TARI per gli utenti che vi partecipano. L´umido, per altro, a Patti non appare per nulla diminuito in parallelo con l´aumento della differenziata, tanto che a dicembre 2016, quando quest´ultima ha raggiunto il suo picco, registrava esattamente lo stesso quantitativo di inizio anno (485.000).
La proposta che da tempo la nostra associazione avanza su questo tema è che il Comune deve vendere direttamente i rifiuti differenziati ai Consorzi. Solo così, infatti, ci sarà un miglioramento delle entrate e sarà possibile ridurre la TARI, incentivando i cittadini a partecipare più attivamente al processo di raccolta. Al contrario il Comune pare intenzionato a fare gestire alla ditta appaltatrice (qualunque sia quella che vincerà il nuovo bando già avviato) anche la nuova Piattaforma Comunale, che dovrebbe sorgere nell´areadell´ex-macello nel fiume Provvidenza.
ACQUA. Non abbiamo dati oggettivi sulla portata d´acqua immessa in questi mesi di grave carenza nell´acquedotto comunale, ma solo una dichiarazione del Sindaco ad un´emittente locale, con cui ha annunciato che è stato attinto un nuovo quantitativo d´acqua dall´affitto di alcuni pozzi privati e dalla rimessa in attività del pozzo Ronzino nel fiume Timeto, per il quale si aspettava l´esito di analisi, che escludessero possibili inquinamenti dall´adiacente zona industriale ed a seguito dell´incendio del 30 giugno, che lo aveva gravemente danneggiato. "I cittadini si saranno accorti da soli – ha dichiarato il Primo Cittadino – di questa riattivazione". A dire il vero i cittadini del Centro Storico e di una parte del Centro Città hanno registrato che l´acqua diretta, anziché dalle 7,00 alle 8,30 (come a inizio autunno) dura ora dalle 7,00 alle 11,30, ma difficilmente potranno accorgersi subito se quest´acqua è inquinata da diossina o da metalli pesanti, dato che queste sostanze producono lentamente nell´organismo effetti devastanti. Sarebbe il caso dunque che, invece di aspettare che se ne accorgano tra qualche anno soprattutto i più giovani, il Comune rendesse subito pubblici, inserendoli sul suo Sito, i risultati delle analisi eseguite. In questo senso abbiamo già sollecitato con una richiesta ufficiale il responsabile della Trasparenza dei dati e l´Ufficio Tecnico.
Ribadiamo inoltre le nostre proposte su questo tema:
•definire collettivamente, in assemblee pubbliche, le priorità di utilizzo; ad esempio: acqua potabile, irrigazione e solo poi usi ricreativi;
•creare una mappa delle fonti secondarie e dei vecchi pozzi e puntare alla loro riutilizzazione almeno nelle fontanelle pubbliche (molte delle quali sono state oggi inspiegabilmente escluse dalla distribuzione idrica);
•applicare forme di risparmio dell´acqua in agricoltura, incentivando l´introduzione di irrigazione a goccia, strumenti elettronici di regolazione delle innaffiature, ecc.,
•provvedere al rimboschimento dei terreni collinari (in particolare di quelli bruciati nell´incendio del 30 giugno), per favorire il lento assorbimento delle acque piovane nel terreno e ridurre il rischio di frane,
•agevolare accordi tra i privati, per l´uso di fonti e pozzi interpoderali.
Aggiungiamo che proporremo dalla nostra pagina Facebook la segnalazione della durata dell´erogazione dell´acqua nei diversi rioni e nelle contrade e frazioni pattesi, per verificare dal basso la regolarità della distribuzione.
INQUINAMENTO. Dato che il progetto dell´Amministrazione per il nostro territorio è imperniato sullo sviluppo del turismo, vorremmo ricordare che questo non si incentiva solo continuando a facilitare la costruzione di strutture più o meno pretenziose, ma soprattutto offrendo ai cittadini ed ai visitatori un ambiente esente da inquinamento.
In proposito solo due esempi: è senz´altro positiva la notizia che l´imprenditore di un Comune vicino abbia acquistato l´ex-fabbrica di Ceramiche Caleca, vicino alla foce del fiume Provvidenza, per costruirvi "strutture ricettive" e lo è soprattutto perché finalmente qualcuno dovrà accollarsi lo smaltimento dell´enorme tetto in amianto, da mesi inutilmente censito nel Piano Amianto del Comune, approvato ma mai finanziato dalla Regione. Lo farà il recente acquirente? Lo sapremo presto. Il secondo elemento, che qui ci limitiamo ad accennare, ma su cui torneremo a breve più ampiamente è la recente concessione alla lavanderia industriale Lavalux, posta nella vecchia area industriale pattese, vicino al litorale, dell´Autorizzazione Unica Ambientale (introdotta da una legge del 2013) da parte della Città Metropolitana di Messina. Il documento di concessione prevede per questa impresa, passata recentemente dall´artigianato all´industria e costretta ad utilizzare, nelle sue lavorazioni, diverse sostanze inquinanti, una serie di condizioni e di controlli, che dovrebbero garantire la salubrità dei suoi operai e quella dell´ambiente. Ci sembra giusto che anche l´opinione pubblica cittadina sia informata di questi rischi potenziali e che siano finalmente pubblicati su Internet tutti i dati dell´ARPA siciliana, da tempo preparati dai tecnici dell´Agenzia, ma inspiegabilmente ancora assenti dal suo sito (con l´unica eccezione di quelli sulle acque balneabili).
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