21 Novembre 2024

Le discutibili “urgenze” del Comune di Patti

Dal gennaio 2014, allo scopo di realizzare ulteriori risparmi di spesa, rispetto a quelli già previsti dal patto di stabilità interno, gli enti territoriali possono effettuare operazioni di acquisto di immobili solo “ove ne siano comprovate documentalmente l’indispensabilità e l’indilazionabilità, attestate dal responsabile del procedimento”. La congruità del prezzo, inoltre deve essere verificata dall'Agenzia del demanio.
Alla luce di questa norma, ci si aspetterebbe che oggi un Comune proceda all'acquisto di un terreno o di un fabbricato solo se, senza quel bene, non gli fosse possibile realizzare un progetto davvero utile per la comunità e se quel passaggio fosse l’ultimo tassello necessario ed urgente per dare il via definitivo a quel progetto.
Ma la logica non fa i conti con l’enorme preveggenza e con la fantasia del Comune di Patti, la cui Giunta ha incaricato, a fine gennaio scorso, l’Ufficio Tecnico di predisporre l’acquisto (per 10.000 euro) di un terreno da adibire ad “ampio parcheggio” e da rivalutare con una “riqualificazione complessiva”. Dove? Vi chiederete. Accanto all'ospedale? Per snellire le emergenze che quotidianamente vi si creano? No. Accanto ad una recente scuola superiore, rimasta senza parcheggio a favore di un supermercato? Neanche. L’indispensabile ed indilazionabile acquisto sarà fatto nei pressi di un sentiero naturalistico sulla costa, progettato ma non ancora realizzato né finanziato (di cui non si conoscono perciò né i tempi di costruzione né la capacità di richiamo), allo scopo di “migliorare la qualità urbana ed insediativa dell’area circostante” alla futura infrastruttura.
Si tratta forse di un’area densamente abitata, a rischio di restare congestionata dal grande afflusso di escursionisti? A dire il vero l’area, di poco superiore ai 1.000 mq., è alla periferia della frazione di Mongiove e si trova in una zona destinata dal Piano Regolatore Generale ad attività agricole e ad “attrezzature per la fruizione del mare”. Il “miglioramento della qualità urbana ed insediativa” allude dunque all'intenzione di aprire il posto a futuri insediamenti di carattere turistico-ricettivo. Dove stanno allora “l’indispensabilità e l’indilazionabilità”? Dove la “pubblica utilità”?
A svelare l’arcano è forse utile il nome del proprietario del terreno, che manterrebbe il diritto di passaggio nell'area: si tratta di quella “Società Terre di Eolo s.r.l.”, che di recente ha costruito un albergo extra-lusso sulla collina retrostante e che trarrebbe grande beneficio da un accesso facilitato al mare, oggi piuttosto complicato da raggiungere per i suoi clienti. Quella società che già nel 2017, dopo un blocco dei lavori dovuti ad irregolarità dei cantieri e dopo la perdita della metà del finanziamento europeo ottenuto, il Comune ha beneficiato con una dilazione di altri 2 anni della già eccezionale variante urbanistica che gli aveva consentito, 5 anni prima, di costruire su terreni agricoli, per cementificare un antico borgo rurale ed una villa settecentesca (vedi su questo sito la nostra nota del 01/06/2017 (https://www.ilpaeseinvisibile.it/CAPITALISMO-ASSISTITO.htm). Una società che resta ancora debitrice all'Ente Locale di quasi 40.000 euro per oneri concessori. La vendita del terreno, infatti, servirebbe anche a ridurre di un quarto quel debito e a dare fiato ad un imprenditore che senza la stampella pubblica dimostra di saper fare davvero poca strada.
Da parte sua, invece, l’Amministrazione pattese rivela ancora una volta le sue priorità: favorire alcuni privati, a scapito dell’interesse collettivo.

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