La foto della settimana n° 68: FRAZIONI INVISIBILI
08-03-2015 19:05 - La foto della settimana
(foto Pancaldo)
Piove da giorni sulla Sicilia: piove sulle campagne sempre più abbandonate, sulle fragili strade di collegamento, sulle frazioni collinari più lontane, su una società contadina che frana, come le terre in cui per secoli è vissuta.
Madoro e Scarpiglia, frazioni isolate del Paese Invisibile, erano terre di feudo: prima di signorotti locali, poi, per lungo tempo, del Vescovado di Patti. Sono zone in cui ancora non arriva l´acquedotto pubblico ed i pozzi si prosciugano in fretta: l´acqua è trasportata con le autobotti comunali. La piccola scuola, che ospitava in classi uniche i bambini delle elementari, è abbandonata, perché i genitori hanno preferito far viaggiare ogni giorno i bambini verso il plesso del centro, pur di dare loro una scuola meno discriminante. I residenti calano ed i contadini emigrano ancora in Germania. Eppure qualcuno ritorna, per aprire una nuova azienda vinicola, e tanti pattesi ci si arrampicano ancora, ogni domenica, ostinatamente, per coltivare piccoli appezzamenti familiari.
Sulla capacità di pensare un futuro per questi territori dobbiamo forse misurare tutti noi (e non solo gli amministratori) la possibilità di reinventare una società diversa.
Madoro e Scarpiglia, frazioni isolate del Paese Invisibile, erano terre di feudo: prima di signorotti locali, poi, per lungo tempo, del Vescovado di Patti. Sono zone in cui ancora non arriva l´acquedotto pubblico ed i pozzi si prosciugano in fretta: l´acqua è trasportata con le autobotti comunali. La piccola scuola, che ospitava in classi uniche i bambini delle elementari, è abbandonata, perché i genitori hanno preferito far viaggiare ogni giorno i bambini verso il plesso del centro, pur di dare loro una scuola meno discriminante. I residenti calano ed i contadini emigrano ancora in Germania. Eppure qualcuno ritorna, per aprire una nuova azienda vinicola, e tanti pattesi ci si arrampicano ancora, ogni domenica, ostinatamente, per coltivare piccoli appezzamenti familiari.
Sulla capacità di pensare un futuro per questi territori dobbiamo forse misurare tutti noi (e non solo gli amministratori) la possibilità di reinventare una società diversa.