I POVERI INVISIBILI
10-06-2015 14:46 - News Generiche
Pochi sanno che i posti laterali in prima fila del teatro Comunale di Patti erano stati riservati quest'anno dal Sindaco, per l'appena conclusa stagione teatrale comunale, alle persone povere del Paese, che avrebbero potuto usufruire così, gratuitamente, di un bene immateriale di cui sono normalmente costrette a privarsi.
L'iniziativa era nata dopo che l'estate scorsa la giornalista Francesca Barra, autrice di numerosi saggi-inchiesta e collaboratrice della trasmissione televisiva "Matrix", venuta a Patti per presentare il suo saggio "Tutta la vita in un giorno", dedicato alle nuove povertà, aveva sfidato il primo cittadino di Patti, che si era detto entusiasta della sua inchiesta, a riservare per almeno un anno la prima fila del teatro ai poveri del nostro paese: sfida accettata dal nostro giovane sindaco e teoricamente adempiuta.
Il problema è che i poveri del Paese Invisibile non hanno collaborato: invitati con discrezione e senza troppa pubblicità (per non ferire il loro amor proprio) hanno snobbato vistosamente la generosa offerta: al loro posto, infatti, giusto per non sprecare posti rimasti vuoti, abbiamo visto, sera dopo sera, collaboratori delle varie compagnie di turno o amici degli organizzatori.
I nostri poveri, o per non aver gradito il cartellone, o per non aver trovato l'abito adatto per venire, o perché poco avvezzi alla cultura, sono rimasti sdegnosamente a casa.
Sarà per la prossima volta?
L'iniziativa era nata dopo che l'estate scorsa la giornalista Francesca Barra, autrice di numerosi saggi-inchiesta e collaboratrice della trasmissione televisiva "Matrix", venuta a Patti per presentare il suo saggio "Tutta la vita in un giorno", dedicato alle nuove povertà, aveva sfidato il primo cittadino di Patti, che si era detto entusiasta della sua inchiesta, a riservare per almeno un anno la prima fila del teatro ai poveri del nostro paese: sfida accettata dal nostro giovane sindaco e teoricamente adempiuta.
Il problema è che i poveri del Paese Invisibile non hanno collaborato: invitati con discrezione e senza troppa pubblicità (per non ferire il loro amor proprio) hanno snobbato vistosamente la generosa offerta: al loro posto, infatti, giusto per non sprecare posti rimasti vuoti, abbiamo visto, sera dopo sera, collaboratori delle varie compagnie di turno o amici degli organizzatori.
I nostri poveri, o per non aver gradito il cartellone, o per non aver trovato l'abito adatto per venire, o perché poco avvezzi alla cultura, sono rimasti sdegnosamente a casa.
Sarà per la prossima volta?