DEMOCRAZIA PARTECIPATA? NO GRAZIE!
06-10-2016 19:16 - Open Patti: documenti condivisi
Avevamo sottolineato, qualche giorno fa, come nel nostro Comune si tendesse a "restringere" di fatto la democrazia, attraverso un accentramento delle deleghe nelle mani del Sindaco, uno svuotamento progressivo dei poteri di controllo del Consiglio Comunale ed un perdurante scivolamento del rinnovo delle Consulte territoriali dei cittadini.
Oggi è arrivata la conferma formale di questa svolta "decisionista", attraverso la proposta, da parte del Sindaco, di una radicale modifica dello Statuto (che svolge in un Comune il ruolo che la Costituzione svolge nello Stato), con cui si cancellano molte enunciazioni di principio sulla partecipazione attiva dei cittadini.
Se entrerà in vigore così come è stato approvato dalla Giunta, ad esempio, il nuovo Statuto (che alleghiamo in fondo, insieme a quello in vigore) cancellerà le Consulte Territoriali, che erano state in questi ultimi 3 anni un originale istituto di democrazia diretta, basato sull´adesione volontaria ed illimitata dei cittadini residenti in una zona territoriale omogenea , aperto anche a tutti i cittadini stranieri domiciliati in quel luogo da almeno due anni ed alle associazioni con sede in quell´area.
Al loro posto, il nuovo Statuto crea consulte "settoriali" (artigiani, commercianti, agricoltori, industriali, sindacati, ordini professionali e poi associazioni e comitati vari, purché "rappresentativi di interessi diffusi" e con "adeguata consistenza"...due criteri che sarà naturalmente l´amministrazione a valutare), che avranno solo poteri consultivi, su temi proposti dall´amministrazione, e non avranno libera iniziativa. Alle petizioni viene posto il limite minimo di 300 firme ed alle iniziative popolari da sottoporre a Giunta e Consiglio quello di 1.000 firme (più di un decimo degli elettori pattesi!). Gli extracomunitari sono relegati in una "Consulta dei migranti" e le donne in una "Commissione per le pari opportunità". Per dirla con Gaber, "ciascuno al suo posto, nel proprio recinto, mi sembra anche giusto".
I principi essenziali, che il nuovo Statuto rinnega sono:
•la TERRITORIALITA´, che conferisce alle attuali Consulte dei cittadini il controllo su tutti i problemi della propria zona: opere pubbliche, trasporti, raccolta rifiuti, cura del verde, spazi di socialità, con una sovranità parallela a quella dell´amministrazione;
•il DIRITTO DI INIZIATIVA sulle proprie riunioni, sui temi da mettere all´ordine del giorno e sull´agenda da sottoporre alla politica cittadina;
•la VOLONTARIETA´ dell´adesione, che sottrae i membri delle Consulte al controllo di partiti e gruppi, che condizionerebbero anche eventuali elezioni, come accade oggi nei Consigli di Quartiere delle grandi città;
•l´AUTOGOVERNO, attraverso l´elezione e la revocabilità incondizionata dei propri organi dirigenti;
•l´EGUAGLIANZA tra partecipanti diversi per nazionalità, sesso, età, condizione lavorativa e tra singoli ed associazioni, che condividono gli stessi problemi territoriali;
•l´IDENTITA´ STORICA delle diverse aree del territorio comunale (il Centro Storico, le periferie urbane, le frazioni collinari e quelle marine).
Non sappiamo al momento se e quanto i cittadini pattesi vorranno difendere questi diritti appena conquistati e temiamo che ci sia da parte dei più deboli (che non hanno rappresentanza "settoriale") la tentazione di tornare nell´Invisibilità che da secoli li caratterizza, allontanandosi da istituzioni che evidentemente mal sopportano di confrontarsi con loro. Se sarà questa la loro scelta, in ogni caso, "Il Paese Invisibile" saprà trovare altri strumenti di partecipazione collettiva e forme più autonome di discussione e di risoluzione dei problemi.
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