CASA MANGIO´ E VIA ROMA: MEMORIE PATTESI
04-09-2015 18:46 - News Generiche
Nel 1893, quando la Via dei Mercanti (già Strada delle Buccerie) venne lastricata con pesanti basole di pregiata pietra lavica dell'Etna, spesse più di 40 cm., Gaetano Mangiò, non ancora trentenne, si era trasferito da poco a Patti con la moglie, Rosaria Moleti, ed aveva acquistato gli ultimi due piani di un edificio che si affacciava proprio su quella strada, anche se vi si accedeva dal cosiddetto "fosso Greco" uno slargo non ancora lastricato, circondato dalle case dei Greco e dei Cavallaro, che si estendeva tra Via XX Settembre e la sottostante Piazza del Mercato.
Aveva scelto quella casa proprio perché dal 1882 il Comune aveva spostato nel piano di San Nicola il mercato cittadino e ciò avvantaggiava la bottega di alimentari ed il forno, che aveva aperti in Via dei Mercanti, portando per primo a Patti, da Messina, il pane "francese" e la farina bianca.
In quella casa, che attingeva l'acqua da un pozzo, che si apriva sotto il piano terreno, sua moglie avrebbe dato alla luce, tra il 1897 ed il 1901, 5 figli: le 4 sorelle Grazia, Amalia, Maria e Shara, ed un maschietto, morto in tenera età durante la grave epidemia di spagnola, che portò via molti pattesi agli inizi del '900.
Nella bottega di Gaetano, intanto, si affollavano i pattesi e molti contadini delle campagne vicine, i cui debiti venivano accuratamente segnati nella cosiddetta "libretta", il diario giornaliero del negozio, dato che molti contadini pagavano solo dopo i raccolti e talora saldavano i debiti in natura.
Oggi la Via Roma, dopo 122 anni, rischia di essere stravolta da un intervento affrettato, basato su un progetto più volte modificato e privo del necessario controllo tecnico del Direttore dei Lavori e della Soprintendenza e da quella casa (l'Antica Casa Mangiò), che ora ospita l'Associazione "Il Paese Invisibile", la pronipote di Gaetano lancia un appello ai cittadini, per la tutela della Via Roma e delle Memorie pattesi.
Aveva scelto quella casa proprio perché dal 1882 il Comune aveva spostato nel piano di San Nicola il mercato cittadino e ciò avvantaggiava la bottega di alimentari ed il forno, che aveva aperti in Via dei Mercanti, portando per primo a Patti, da Messina, il pane "francese" e la farina bianca.
In quella casa, che attingeva l'acqua da un pozzo, che si apriva sotto il piano terreno, sua moglie avrebbe dato alla luce, tra il 1897 ed il 1901, 5 figli: le 4 sorelle Grazia, Amalia, Maria e Shara, ed un maschietto, morto in tenera età durante la grave epidemia di spagnola, che portò via molti pattesi agli inizi del '900.
Nella bottega di Gaetano, intanto, si affollavano i pattesi e molti contadini delle campagne vicine, i cui debiti venivano accuratamente segnati nella cosiddetta "libretta", il diario giornaliero del negozio, dato che molti contadini pagavano solo dopo i raccolti e talora saldavano i debiti in natura.
Oggi la Via Roma, dopo 122 anni, rischia di essere stravolta da un intervento affrettato, basato su un progetto più volte modificato e privo del necessario controllo tecnico del Direttore dei Lavori e della Soprintendenza e da quella casa (l'Antica Casa Mangiò), che ora ospita l'Associazione "Il Paese Invisibile", la pronipote di Gaetano lancia un appello ai cittadini, per la tutela della Via Roma e delle Memorie pattesi.