CALA LA DIFFERENZIATA, AUMENTA LA TARI?
13-09-2020 16:43 - Open Patti: documenti condivisi
L’obiettivo di raccolta differenziata da raggiungere, per evitare l’ecotassa imposta ai Comuni inadempienti dalla Regione Sicilia, è stato fissato dal 2016 al 60%. Ben lontano da questa soglia, il nostro Comune era riuscito a realizzare nel 2016 circa il 10% di questo tipo di raccolta dei rifiuti, con un enorme balzo in avanti rispetto allo 0,5% del 2014, grazie all'introduzione del “porta a porta” alla Marina e nella popolosa contrada di San Giovanni. Il passo decisivo, però, è stato fatto a fine 2018, con l’allargamento della raccolta differenziata di organico, plastica, metalli, carta e vetro a buona parte del territorio comunale, con la sola eccezione delle frazioni ad est del fiume Timeto, dove si è incrementato solo il compostaggio autonomo dell’organico.
In pochi mesi le percentuali di differenziata (complice anche l’immediata eliminazione dei cassonetti su strada) sono balzate ad oltre il 60%, lasciando sognare all'Amministrazione di avere già in tasca l’obiettivo prefissato. Non sono bastate, a rimetterla con i piedi a terra, le critiche piovute dai cittadini nelle assemblee della “campagna di sensibilizzazione”, quando si lamentava, tra l’altro, il ritiro una sola volta alla settimana dell’indifferenziato e la difficoltà del conferimento diretto in piattaforma degli ingombranti e di alcuni rifiuti particolari. “I pattesi si abitueranno”, sentenziava il Sindaco, ma la verità è che, passato il primo periodo di controlli più severi, i pattesi più che piegarsi all'imposizione si sono arrangiati come potevano, “sporcando” la differenziata e disperdendo in mini-discariche ciò che non potevano più gettare nei cassonetti: i rifiuti solidi sono ufficialmente calati, solo perché venivano spalmati su tutto territorio (soprattutto nelle frazioni ad est del Timeto, dove la raccolta, non solo dell’organico, era di fatto sparita).
Oltre a ciò, l’unico guadagno che è entrato nelle casse comunali è stato il momentaneo calo dei rifiuti indifferenziati conferiti in discarica, dato che i guadagni realizzati con il riciclo della differenziata sono andati tutti alla ditta privata che si è aggiudicata la raccolta, anche per compensare una serie di “strappi” alla convenzione di appalto, imposti dal Sindaco alla ditta per accontentare alcune categorie di cittadini. Non meraviglia, perciò, che già nel 2019 ci siano stati dei campanelli d’allarme, che avrebbero dovuto imporre una riorganizzazione della raccolta, come la restituzione di alcuni carichi “sporchi” di differenziata da parte dei centri di riciclo e l’enorme aumento del costo di conferimento dell’organico, che inutilmente l’Amministrazione ha tentato di limitare proponendo progetti (mai andati avanti) di “impianti di compostaggio di comunità” (bloccati da un ricorso al TAR di un comitato di cittadini) e firmando poi una Convenzione, a fine gennaio di quest’anno, con l’attuale gestore, per una “messa in riserva” (insomma uno stoccaggio temporaneo, che la legge consente per un massimo di 3 anni) di tutto l’organico che la piattaforma sul Timeto può contenere. E che dire del fiorire, soprattutto in estate, dei tanti sacchetti senza contenitore, utilizzati dai turisti per mancanza di alternative, dato che molte case vuote, affittate solo in estate, non sono iscritte al ruolo Tari? Il Comune è tanto consapevole di questa anomalia (a cui è ben lontano dal voler porre rimedio con un controllo più rigoroso), che quest’anno, il 25 giugno, ha stipulato per 190.000 euro un accordo con una ditta trapanese (la “Vincenzo D’Angelo”), per una raccolta straordinaria dell’indifferenziata nei mesi di giugno, luglio e agosto, “tenuto conto della maggiore produzione di rifiuti nei mesi estivi” (vedi l'allegato in basso, con la relativa Delibera di Giunta).
Era evidente da subito che, in queste condizioni, il Comune, anziché realizzare quel calo della tassa rifiuti, sperato dai cittadini come unico compenso per l’innegabile fatica comportata dal nuovo metodo di raccolta, avrebbe prima o poi “battuto cassa”. Ed il tentativo di farlo è iniziato già dopo un anno, anche se vanamente, grazie all'opposizione di alcuni consiglieri comunali della stessa maggioranza, che hanno unito il proprio voto a quello dell’opposizione.
Ora però, a fine estate, arriva prima la dichiarazione del Sindaco, che incolpa i cittadini del precipitare della differenziata al 30%, poi l’annuncio dell’Assessore all'Igiene pubblica che un aumento della TARI sarà necessario per “ripulire il territorio dalle tante mini-discariche”, di cui lo stesso sembra accorgersi solo ora. Un annuncio accompagnato dalle consuete discussioni, nei social media, sull'opportunità di utilizzare telecamere di controllo (ma dove? dato che in questi mesi la fantasia dei pattesi ha scovato migliaia di posti opportuni allo scopo?).
Noi torniamo a ripetere che, scartato un assurdo aumento della TARI, le soluzioni sono solo due:
1) Incassare direttamente gli introiti del riciclaggio (oggi incamerati dai privati).
2) Aprire un dibattito pubblico serio e condiviso con i cittadini sulle modalità di raccolta, che non sia l’ennesima “campagna di propaganda” di quanto deciso unilateralmente (e improvvidamente) dall'Amministrazione.
È inutile, infatti, tentare di fare i dittatori, se non si ha né la forza né una seria volontà politica di imporre i propri diktat. Ed è inaccettabile che, non volendo o non potendo essere “forti” con tutti, si scarichino i costi sui soli cittadini meno “protetti”, che continuano a pagare quanto già pagavano prima, pur essendo gravati da un maggiore carico di lavoro e pur subendo innegabili, quotidiani disagi.
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